La mia esperienza con Food for Life | La storia di Pasquale

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Da poco più di un anno collaboro con i devoti del Centro Culturale Polivalente - Hare Krishna di Torino nell'ambito di Food For Life APS. Ogni settimana si preparano, confezionano e consegnano pasti per i senzatetto della Città.

Fino a circa due mesi fa mi occupavo delle consegne in vari dormitori di Torino; Piazza Massaua, Via Carrera, Corso Tazzoli ecc.. Tuttavia da qualche tempo ho iniziato a fare le consegne a chi è ancora più in difficoltà, coloro che tra i senzatetto non trovano posto nel dormitorio e restano in strada, dove in inverno diventa particolarmente difficile.

In compagnia di alcuni amici di volontari dell'associazione "Progetto Leonardo" ci si ritrova in piazza XVIII dicembre davanti alla ex stazione ferroviaria di Porta Susa. Qui con i pasti confezionati e trasportati in scatoloni si organizzano dei gruppi di distribuzione e ogni gruppo farà il suo giro nelle strade della Città.

Il mio giro comprende Piazza d'Armi, Via Rodari e relativa piazzetta, Via Sacchi, Corso Vittorio Emanuele e ritorno in piazza XVIII dicembre. In Piazza d'Armi c'è un' area pubblica adibita a parcheggio per camper e roulotte, dove incontriamo persone che vivono in tende, roulotte e camper. Ci sono nomadi italiani e non, e anche persone che non possono permettersi una casa e sono senza reddito. Dove si vede una luce o un fuoco acceso ci fermiamo e andiamo a chiedere se hanno bisogno di cibo, di un pasto caldo, e quasi sempre ci viene risposto sì.

Una volta è successa una cosa bellissima. Una mamma ci dice: "Non abbiamo bisogno di mangiare perché stasera avevo qualcosa da cucinare e abbiamo già mangiato. Date un dolcino ai bambini e date le vaschette alle altre roulotte perché loro non hanno mangiato, e anche lì ci sono bimbi." Questa frase mi ha colpito molto. Laddove si ha qualcosa anche solo per una sera, si è disponibili a lasciare il posto ad altri.

Specialmente di questi tempi sempre più spesso ci vengono chieste coperte, vestiti e abiti soprattutto invernali, acqua, mascherine ecc. Nelle altre strade, piazze e corsi troviamo persone che dormono all'aperto, sotto dei balconi, su panchine e sotto i portici. Qui il pasto caldo è fortemente apprezzato. Ci sono alcuni che riconoscono il tipo di pasto dalla confezione e ne sono particolarmente contenti (forse perché i pasti dei devoti sono preparati con amore e devozione, ingredienti non comuni, e poi offerti al Signore). Anche qui ci vengono spesso richieste coperte, vestiti invernali, acqua e mascherine.

Ci sono realtà che sono veramente molto dure: una coppia di 40/50enni in cui la donna si muove sulla sedia a rotelle perché disabile, altri che stanno nascosti e prendono il pasto solo dopo che ci siamo allontanati, altri invece ringraziano, sorridono per ciò che si fa per loro e continuano a salutare finché non li perdi di vista, come per dire "non dimenticateci". C'è una umanità variegata, dai bambini agli anziani ultra settantenni, uomini e donne.

Io ritengo impossibile dimenticarli, perché l'entusiasmo dei devoti Hare Krishna, degli amici volontari di "Food for Life " e di " Progetto Leonardo" ha come obiettivo di promuovere e migliorare il servizio che si fa per questa umanità in difficoltà.

Pasquale De Vivo

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